Calcolo infortunio sul lavoro e busta paga

Redazione Campania

L’argomento del calcolo dell’infortunio sul lavoro e del suo impatto sulla busta paga è complesso e coinvolge vari aspetti legali e contrattuali. In Italia, la gestione degli infortuni sul lavoro è principalmente affidata all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), che fornisce una copertura assicurativa obbligatoria per i lavoratori.

Calcolo infortunio sul lavoro e busta paga
Foto@Pixabay

Quando un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro, compreso il tragitto casa-lavoro (infortunio in itinere), il datore di lavoro è tenuto a seguire specifiche procedure e obblighi. Prima di tutto, il lavoratore o un suo delegato deve informare immediatamente il datore di lavoro sull’infortunio, e poi, a seconda delle circostanze, consultare il medico aziendale o il pronto soccorso per ottenere un certificato medico. Questo certificato, che comprende la diagnosi e i giorni di prognosi, viene inviato all’INAIL e una copia viene fornita al lavoratore, che deve poi comunicare questi dettagli al proprio datore di lavoro.

Per quanto riguarda la retribuzione, le norme sono piuttosto specifiche. Nel giorno in cui avviene l’infortunio, il datore di lavoro è tenuto a pagare la retribuzione intera che il lavoratore avrebbe percepito se fosse stato al lavoro. Nei tre giorni successivi all’infortunio, noti come “periodo di carenza”, il datore di lavoro è obbligato a corrispondere il 60% della normale retribuzione, a meno che il contratto collettivo non preveda condizioni più favorevoli (in alcuni casi, viene corrisposto il 100%). Dopo questo periodo, a partire dal quarto giorno successivo all’infortunio e fino alla guarigione, è l’INAIL che paga un’indennità calcolata in base alla retribuzione media giornaliera del lavoratore. Questa indennità è pari al 60% della retribuzione media giornaliera dal quarto al novantesimo giorno di infortunio, e al 75% dalla guarigione in poi. L’indennità viene anticipata dal datore di lavoro nella busta paga del lavoratore e poi rimborsata dall’INAIL all’azienda.

Molto spesso, i contratti collettivi prevedono che il datore di lavoro integri l’indennità INAIL, in modo tale da garantire al lavoratore la stessa retribuzione che avrebbe percepito se fosse stato al lavoro. L’integrazione a carico dell’azienda è soggetta sia ai contributi INPS che alla tassazione IRPEF. Per calcolare questa integrazione, si prende come riferimento la retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito per i giorni di infortunio e si sottrae l’indennità INAIL. A questa somma si aggiungono i contributi INPS, per poi determinare l’integrazione a carico dell’azienda.

Il calcolo della retribuzione media giornaliera (RMG) varia a seconda che il dipendente sia retribuito su base oraria o mensile. Per un dipendente con paga oraria, la RMG comprende diversi elementi, tra cui la retribuzione oraria lorda, la retribuzione per straordinari, per ferie, per festività e per mensilità aggiuntive. Per i dipendenti con retribuzione fissa mensile, la RMG si basa sulla retribuzione ordinaria mensile divisa per 25, a cui si aggiungono eventuali compensi per straordinari, ferie, riposi compensativi e mensilità aggiuntive.

In caso di infortunio, è importante che il lavoratore segua attentamente la procedura richiesta per garantire che i propri diritti siano tutelati e che riceva il risarcimento adeguato. Queste informazioni sono essenziali per comprendere come gli infortuni sul lavoro influenzano la busta paga e come vengono calcolate le indennità e le integrazioni​​​​.

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