Ilya Lichtenstein, noto per il massiccio furto di criptovalute, è stato condannato a cinque anni di carcere per il ruolo nella cospirazione di riciclaggio di denaro legata al clamoroso furto di 3,6 miliardi di dollari in Bitcoin dal noto exchange Bitfinex. L’annuncio è stato dato dal Dipartimento di Giustizia giovedì.
Dettagli del Caso
Lichtenstein, insieme alla moglie Heather Morgan, aveva ammesso la propria colpevolezza lo scorso anno a New York, dichiarandosi responsabile del reato di cospirazione per riciclaggio di denaro. Il furto, avvenuto nel 2016, coinvolgeva circa 120.000 Bitcoin, trafugati attraverso un attacco hacker altamente sofisticato.
Secondo il Dipartimento di Giustizia, Lichtenstein ha utilizzato strumenti avanzati per infiltrarsi nella rete di Bitfinex. Ha poi autorizzato illegalmente oltre 2.000 transazioni, trasferendo un totale di 119.754 Bitcoin su un portafoglio digitale sotto il suo controllo. Le autorità hanno riferito che l’hacker ha successivamente cercato di eliminare ogni traccia della sua attività, rimuovendo credenziali di accesso e file di registro compromettenti.
Tecniche Sofisticate per Coprire le Tracce
Per nascondere il bottino, la coppia ha implementato una serie di metodi di riciclaggio avanzati. Il Dipartimento di Giustizia ha evidenziato alcune delle tattiche più rilevanti, tra cui:
- Uso di identità false per creare account su piattaforme digitali.
- Deposito dei fondi rubati su vari mercati del darknet e exchange di criptovalute, seguito da prelievi sistematici.
- Conversione di una parte dei Bitcoin rubati in oro fisico per evitare il tracciamento.
Queste strategie hanno permesso a Lichtenstein e Morgan di eludere le autorità per anni, fino alla loro identificazione e arresto.
Sentenza e Conseguenze
Oltre ai cinque anni di prigione, Lichtenstein, 35 anni, dovrà scontare tre anni di libertà vigilata una volta completata la sua pena detentiva. La sentenza per Heather Morgan, che si è dichiarata colpevole delle stesse accuse, è attesa per lunedì.
Il caso di Lichtenstein e Morgan mette in evidenza i rischi legati alla sicurezza degli exchange di criptovalute e la crescente attenzione delle autorità verso i crimini finanziari digitali.
