Il cemento armato è il re indiscusso delle costruzioni moderne, ma la sua resistenza, tanto celebrata, dipende da un equilibrio delicato. Quando la terra trema, questo equilibrio è messo a dura prova. In Italia, paese ad alta sismicità, la normativa sulla gettata di cemento in zone sismiche è una questione di vita o di morte, letteralmente.
Non si tratta solo di scegliere il “cemento giusto“. È un intricato intreccio di calcoli, materiali, tecniche di posa in opera e controlli rigorosi. Questo articolo non è l’ennesimo mattone di teoria, ma una guida pratica, un viaggio nel cuore delle normative, per capire cosa rende un edificio antisismico davvero sicuro.
![Normative sulla gettata di cemento in zone sismiche](https://economiacampania.net/wp-content/uploads/2025/02/Normative-sulla-gettata-di-cemento-in-zone-sismiche.webp)
Perché una Normativa Specifica per le Zone Sismiche?
Immagina un castello di carte. Bello, imponente, ma basta un soffio per farlo crollare. Un edificio in cemento armato, senza le dovute accortezze, può comportarsi allo stesso modo durante un terremoto. Le forze in gioco sono enormi e imprevedibili:
- Accelerazioni orizzontali e verticali: il terreno non si muove solo a destra e sinistra, ma anche su e giù, con scossoni improvvisi.
- Flessioni e torsioni: l’edificio si piega, si torce, come un giunco sotto la furia del vento.
- Taglio: forze che “tagliano” letteralmente le strutture, come forbici giganti.
In questo scenario, il cemento armato, da solo, non basta. Ha bisogno di “collaborare” con l’acciaio, di essere progettato e posato in opera in modo da resistere a queste sollecitazioni estreme. Ecco perché è nata la normativa specifica, un faro nella notte per progettisti, costruttori e, in definitiva, per tutti noi.
Il Cuore della Normativa: Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC)
Il punto di riferimento fondamentale è il Decreto Ministeriale 17 gennaio 2018, che ha introdotto le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), aggiornate poi con la circolare esplicativa n. 7 del 2019. Questo testo, insieme al precedente D.M. 14 gennaio 2008 e all’Eurocodice 8, costituisce la “Bibbia” dell’edilizia antisismica.
Le NTC 2018 non sono un semplice elenco di regole, ma un approccio prestazionale. Non dicono solo “cosa” fare, ma “come” ottenere un edificio che resista al terremoto, lasciando al progettista la libertà di scegliere le soluzioni più adatte al caso specifico.
I Punti Chiave delle NTC 2018:
- Classificazione del rischio sismico: l’Italia è divisa in quattro zone a pericolosità sismica decrescente (zona 1, la più pericolosa, zona 4, la meno). Questa classificazione, basata sulla probabilità che si verifichi un terremoto di una certa intensità, determina i parametri di progettazione.
- Stati Limite: l’edificio deve essere progettato per resistere a diversi “stati limite”, ovvero situazioni critiche che potrebbero compromettere la sua sicurezza. Questi stati limite includono:
- Stato Limite Ultimo (SLU): la capacità dell’edificio di resistere al collasso.
- Stato Limite di Danno (SLD): la capacità di limitare i danni in caso di terremoto.
- Stato Limite di Operatività (SLO): la capacità di rimanere operativo anche dopo un evento sismico.
- Analisi strutturale: il progettista deve eseguire un’analisi accurata delle sollecitazioni sismiche sull’edificio, utilizzando modelli matematici sofisticati.
- Dettagli costruttivi: le NTC 2018 pongono grande attenzione ai dettagli costruttivi, ovvero a come vengono realizzati i collegamenti tra gli elementi strutturali (travi, pilastri, solai). Questi dettagli sono cruciali per garantire la “duttilità” dell’edificio, ovvero la sua capacità di deformarsi senza rompersi.
Il Ruolo dei Materiali: Cemento, Acciaio e Non Solo
Non esiste il “cemento antisismico” in senso stretto. Esistono però classi di resistenza del calcestruzzo (ad esempio, C25/30, C28/35) e tipi di acciaio per armature (ad esempio, B450C) che, combinati correttamente, garantiscono le prestazioni richieste.
- Calcestruzzo: deve avere una resistenza adeguata alle sollecitazioni e una buona durabilità nel tempo. La classe di resistenza viene scelta dal progettista in base ai calcoli.
- Acciaio: le barre di acciaio, annegate nel calcestruzzo, sono fondamentali per conferire duttilità alla struttura. Devono essere di qualità certificata e posizionate correttamente.
- Additivi: possono essere utilizzati per migliorare le caratteristiche del calcestruzzo, come la lavorabilità, la resistenza al gelo/disgelo o l’impermeabilità.
Ma non è solo una questione di “ingredienti”. La “ricetta” è altrettanto importante.
La Gettata di Cemento: Un’Arte che Richiede Precisione
La gettata di cemento non è un’operazione banale, soprattutto in zona sismica. Ogni fase, dalla preparazione del cassero alla vibrazione del calcestruzzo, deve essere eseguita a regola d’arte.
Le Fasi Cruciali:
- Preparazione del cassero: il cassero, ovvero lo “stampo” in cui viene colato il calcestruzzo, deve essere stabile, resistente e ben sigillato per evitare fuoriuscite di materiale.
- Posizionamento delle armature: le barre di acciaio devono essere posizionate secondo il progetto, rispettando i copriferri (lo spessore di calcestruzzo che le ricopre) e le distanze tra le barre.
- Gettata del calcestruzzo: il calcestruzzo deve essere colato in modo uniforme, evitando la formazione di vuoti o segregazioni (separazione dei componenti).
- Vibrazione: la vibrazione del calcestruzzo, effettuata con appositi vibratori ad ago, è fondamentale per compattare il materiale, eliminare le bolle d’aria e garantire l’aderenza alle armature.
- Stagionatura: dopo la gettata, il calcestruzzo deve essere protetto e mantenuto umido per un certo periodo (stagionatura) per consentire il corretto sviluppo della resistenza.
Errori da Evitare:
- Gettate interrotte: le riprese di getto, ovvero i punti in cui la gettata viene interrotta e poi ripresa, sono punti deboli. Devono essere progettate e realizzate con cura.
- Vibrazione insufficiente o eccessiva: una vibrazione insufficiente lascia vuoti nel calcestruzzo, mentre una vibrazione eccessiva può causare segregazione.
- Stagionatura inadeguata: una stagionatura insufficiente o in condizioni climatiche avverse compromette la resistenza finale del calcestruzzo.
Controlli e Collaudi: La Garanzia della Qualità
La normativa prevede una serie di controlli e collaudi per verificare che tutto sia stato eseguito correttamente.
- Controlli in corso d’opera: il Direttore dei Lavori ha il compito di verificare che i materiali utilizzati siano conformi, che le armature siano posizionate correttamente e che la gettata sia eseguita a regola d’arte.
- Prove sui materiali: vengono prelevati campioni di calcestruzzo e acciaio per verificarne la resistenza in laboratorio.
- Collaudo statico: a fine lavori, un tecnico abilitato (il collaudatore) verifica che l’edificio sia conforme al progetto e alle normative.
Oltre la Normativa: Buone Pratiche e Consigli
La normativa è la base, ma ci sono alcune buone pratiche che possono fare la differenza:
- Scegliere professionisti qualificati: affidarsi a progettisti, imprese e fornitori di materiali con esperienza nel settore antisismico.
- Non risparmiare sulla qualità: utilizzare materiali di qualità certificata e non lesinare sui controlli.
- Prestare attenzione alla manutenzione: un edificio, anche se ben progettato e costruito, ha bisogno di manutenzione nel tempo per conservare la sua sicurezza.
Un Esempio Concreto: Il Caso del Terremoto dell’Aquila
Il terremoto dell’Aquila del 2009 è stato un tragico banco di prova per l’edilizia italiana. Ha messo in luce l’importanza di una progettazione e costruzione antisismica rigorosa, ma anche le conseguenze devastanti di errori e negligenze.
Molti edifici costruiti prima dell’introduzione delle normative antisismiche moderne hanno subito danni gravissimi o sono crollati. Altri, progettati e costruiti secondo le norme, hanno resistito, dimostrando l’efficacia delle misure di prevenzione.
Domande Frequenti (FAQ)
- È obbligatorio adeguare gli edifici esistenti alle NTC 2018? Non è obbligatorio un adeguamento completo, ma in caso di interventi di ristrutturazione importanti, è necessario migliorare la sicurezza sismica dell’edificio.
- Quanto costa costruire un edificio antisismico? I costi possono variare, ma in genere la costruzione antisismica comporta un aumento dei costi iniziali, che però si traduce in una maggiore sicurezza e in un minor rischio di danni futuri.
- Chi è responsabile della sicurezza di un edificio? La responsabilità è condivisa tra il progettista, l’impresa costruttrice, il Direttore dei Lavori e il collaudatore.
Citazioni e Fonti Autorevoli
- Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018): https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/02/20/18A01129/sg
- Circolare esplicativa NTC 2018: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/02/11/19A00868/sg
- Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici: https://www.cslp.it/
- EUCENTRE (Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica): https://www.eucentre.it/