La realizzazione di una gettata di cemento su un terreno agricolo in Italia presenta una serie di complessità legate alle normative urbanistiche e edilizie, le quali variano significativamente a seconda della località e dello specifico uso previsto per la struttura da costruire.
Per costruire su un terreno agricolo, comprese strutture che necessitano di una gettata di cemento come base, è imprescindibile ottenere un permesso di costruire dall’ufficio tecnico del Comune. Questo permesso è necessario sia per edifici tradizionali in cemento o muratura che per case prefabbricate o strutture leggere come le tendostrutture. Oltre al permesso di costruire, potrebbero essere richiesti il nulla osta da parte degli enti competenti (soprattutto se il terreno è in una zona soggetta a vincoli paesaggistici, ambientali o idrogeologici) e il calcolo dell’indice di edificabilità del terreno. Quest’ultimo è un parametro che definisce quanto si può costruire sul terreno in questione, basato sul volume edificabile rispetto alla superficie del terreno.
Le normative possono includere l’obbligo di utilizzare tecniche di costruzione a secco per le costruzioni su terreni agricoli, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sul paesaggio e sull’ambiente. Tuttavia, ci sono casi in cui una gettata di cemento può essere necessaria per garantire la stabilità e la sicurezza della struttura. In queste situazioni, esistono soluzioni alternative come l’utilizzo di battiscopa in acciaio zincato, basi in cemento prefabbricato, o sistemi di ancoraggio a vite che possono evitare la necessità di una gettata di cemento tradizionale, pur garantendo una base solida e duratura.
Infine, per la realizzazione di piazzali o interventi che modificano lo stato del suolo in zona agricola (come l’apporto di terreno e materiale inerte, lo sbancamento e il livellamento), si integra un illecito edilizio se eseguiti senza il necessario permesso di costruire. Questo perché tali attività, pur non essendo considerate edificazioni nel senso stretto, comportano una modificazione permanente dello stato materiale e della conformazione del suolo, adattandolo ad un uso diverso da quello originario.
Questo quadro normativo sottolinea l’importanza di un approccio consapevole e informato nella pianificazione di qualunque intervento su terreni agricoli, essenziale per evitare sanzioni e garantire la realizzazione di progetti sostenibili e in linea con le regolamentazioni vigenti.