Airbnb e Cedolare Secca 2024: Come Cambia la Tassazione degli Affitti Brevi in Italia

Redazione Campania

Airbnb, una delle più note piattaforme di affitti brevi, ha recentemente raggiunto un accordo significativo con l’Agenzia delle Entrate in Italia, che avrà un impatto considerevole sia sulla società che sugli host che utilizzano la piattaforma.

Airbnb e Cedolare Secca 2024 Come Cambia la Tassazione degli Affitti Brevi in Italia
Foto@Pixabay

L’Accordo con il Fisco Italiano

Airbnb si è impegnata a pagare una somma considerevole di 576 milioni di euro al Fisco italiano. Questo pagamento riguarda le tasse non versate per gli anni 2017-2021, un periodo durante il quale Airbnb non ha applicato le ritenute adeguate sugli affitti​​. L’accordo stabilisce che dal 2024 Airbnb inizierà a pagare la cedolare secca sugli affitti, operando come sostituto d’imposta. Ciò significa che Airbnb tratterrà la somma dovuta al fisco direttamente dai pagamenti ricevuti dagli affittuari, pagando poi le tasse per conto degli host che affittano tramite la piattaforma​​.

Impatto sugli Host

Per gli host che utilizzano Airbnb, ci sono alcune implicazioni importanti da considerare. Innanzitutto, per il periodo 2017-2021, Airbnb si farà carico delle ritenute non pagate, coprendo così le passività fiscali degli host per quel periodo​​​​. Per il 2022, invece, gli host dovranno regolarizzare la propria situazione fiscale attraverso il meccanismo del ravvedimento operoso, che permette di sanare le inadempienze fiscali con sanzioni ridotte​​​​.

Per gli anni a venire, a partire dal 2024, Airbnb applicherà automaticamente la ritenuta del 21% sui canoni di affitto a titolo di cedolare secca o di acconto sull’imposta dovuta. Questo cambierà il modo in cui gli host ricevono i loro pagamenti, poiché l’importo ricevuto sarà al netto della cedolare secca​​.

Cambiamenti Normativi

L’accordo tra Airbnb e l’Agenzia delle Entrate arriva in un momento in cui anche la legislazione italiana sta subendo cambiamenti. La legge di Bilancio 2024 introduce modifiche nella tassazione degli affitti brevi e specifica anche gli obblighi per i portali di intermediazione immobiliare come Airbnb. Inoltre, l’aliquota per la cedolare secca viene innalzata al 26% per le locazioni brevi di più di un immobile nel corso dell’anno, ma per chi usa portali come Airbnb, l’aliquota rimarrà al 21%​​​​.

Conclusione

L’accordo raggiunto da Airbnb con il Fisco italiano rappresenta un momento significativo per il settore degli affitti brevi. Offre una maggiore chiarezza normativa e fiscale sia per la piattaforma che per gli host, e si inserisce in un contesto di evoluzione legislativa che mira a una maggiore equità e trasparenza nel settore degli affitti brevi in Italia.

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